La via è intitolata al grande scrittore tedesco, nato a Lubecca nel 1875, autore di capolavori come Morte a Venezia e La Montagna Incantata. Mann soggiornò a Palestrina nell’estate del 1896, in compagnia del fratello Heinrich, anch’egli scrittore, noto per la sua tenace opposizione al nazismo ed autore, tra l’altro, del racconto Professor Unrat, da cui fu tratto il film L’Angelo Azzurro. La locanda che ospitò i due fratelli fu distrutta dai bombardamenti del 1944.
I fratelli Mann, come molti altri intellettuali europei, durante il loro personale Grand Tour (un lungo viaggio nell’Europa continentale per il perfezionamento degli studi) scelsero probabilmente Palestrina per via della fama ottenuta dalla cittadina in quegli anni grazie agli importanti ritrovamenti archeologici.
L’attrattiva che il luogo suscitava negli studiosi e negli artisti del tempo è confermata da una serie di ricostruzioni e disegni dell’epoca di quegli elementi che destavano maggior interesse: i ruderi del santuario, il mosaico nilotico e la collezione di statue antiche.
L’influenza di Palestrina sullo scrittore tedesco si può riscontrare in alcuni brani dei suoi romanzi più famosi: nel Doctor Faustus, il patto con il diavolo avviene proprio durante un soggiorno del giovane Adrian a Palestrina; nella Montagna Incantata, un sogno di Hans Gantorp è ambientato in luoghi che rievocano l’atmosfera di Palestrina tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900.