La lastra appartiene ad una serie di rilievi che prendono il nome dal primo proprietario e che oggi sono conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Negli anni settanta, reimpiegato in un edificio di età tardo imperiale, fu rinvenuto l’esemplare prenestino, esposto invece presso il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina insieme alle copie in marmo dei rilievi viennesi.
Le opere, datate in età augustea, rappresentano scene di maternità nel mondo animale, ambientate nel quadro di una lussureggiante vegetazione. L’altissima qualità ne ha fatto attribuire l’esecuzione alla medesima officina che realizzò l’Ara Pacis Augustae nel Campo Marzio, a Roma. Del resto, il tema della natura lussureggiante e ricca era connesso, nella propaganda augustea, a quello della Pace, che il primo imperatore aveva riportato in Italia dopo quasi un secolo di discordie e guerre civili. La pace consente di coltivare i campi e allevare gli animali, e produce ricchezza; facendo rappresentare i frutti della pace sui principali monumenti dell’Impero, il principe sottolineava il proprio ruolo di restauratore e garante della sicurezza e dell’ordine e quindi della ricchezza che da queste dipendevano.
Un’accreditata ipotesi attribuisce i Rilievi Grimani alla decorazione del monumento di Verrio Flacco, una fontana che i prenestini dedicarono al concittadino, famoso studioso e precettore degli eredi di Augusto, e sulla quale erano incisi i Fasti Praenestini. Secondo questa ipotesi il monumento sarebbe da riconoscere in una fontana semicircolare rinvenuta all’inizio del ‘900 sotto Piazza Regina Margherita, corrispondente all’antico foro della città. La forma ricurva dei Rilievi Grimani presuppone infatti una parete circolare per l’inserzione delle lastre.