Porta San Martino

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La Porta di San Martino si apre nella cinta medievale di Palestrina, costruita per lo più sulla linea di quella antica in opera poligonale e quadrata.

La porta, infatti, corrisponde quasi esattamente al principale accesso occidentale alla città già in età antica, che, seppur murato, è ancora visibile oggi nel muraglione in opera quadrata che si conserva alla sua destra e che proteggeva la città su questo lato.

Le parti tufacee in Opus Quadratum del circuito difensivo delle fortificazioni costituiscono la fase più tarda (III-II sec. a.C.) delle mura originarie, queste ultime realizzate in opera poligonale e pietra calcarea e risalenti all’epoca tardo-arcaica (inizi V sec. a.C.).

Attraversata Porta S. Martino, proseguendo lungo il corso Pierluigi, si raggiunge piazza della Liberazione, sotto la quale si conservano le fondazioni di un tempio a pianta rettangolare datato all’età tardo-repubblicana.

L’edificio, caratterizzato da una cella centrale con ante prolungate, aveva una doppia fila di quattro colonne sulla fronte e sei sui lati lunghi. Alle spalle era privo di colonnato.
L’impostazione planimetrica trova un confronto stringente con il Tempio C di Largo Argentina a Roma nella sua fase del III sec. a.C.

 

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